Quattro mesi e mezzo, sono stata lontana da casa.
Come ho già scritto in passato, sono in metamorfosi da una
vita e lo sarò per tutta la vita. Rimanendo comunque sempre la stessa.
Dicono che siano le esperienze a farci crescere ma non so di
preciso cosa significhi.
So per certo di aver imparato, almeno qualcosa. Ero sola in
mezzo alla gente e me ne preoccupavo, stupidamente. Ero dipendente e
nullafacente e mi preoccupavo, credo giustamente.
Ho forse davvero capito che tutto il male non viene davvero
solo per nuocere.
Ho imparato ad accettare che tutto capiti non sempre per una
ragione e che la forza del singolo sta nel riuscire ad adattarsi ma non
sottomettersi. Ho visto le migliaia di sfaccettatutte orribili e meravigliose
che i popoli di questo mondo hanno da offrirci e ne sono rimasta incantata, ho
fatto tutto mio e ci lavoro, dentro me.
Il “diverso” dovrebbe solo darci nuove ispirazioni, mai
spaventare. Perché anche noi, in un altro luogo, possiamo essere i “diversi”.
Ho imparato a leggere di più i rapporti e valutare quali
valga la pena di sfogliare fino all’ultimo paragrafo quali invece no.
Poi credevo che avrei odiato per sempre certe cose,
infantile. Ne ho sentito la mancanza.
La nostalgia persino di cose che detestavo, me ne ha fatto capire
il valore. Che si tratti di oggetti o gesti scontati.
Ho rivissuto.. Stessi
posti, stesse persone, stessi stili di vita, con occhi nuovi per guardare tutto
questo.
Penso e ripenso a quante volte sarei voluta scappar via da
quel posto. Mille cose mi rodevano l’anima e dell’acqua non si trovava. Quando
ho assaporato un mondo “nuovo” mi son sentita all’istante partecipe ed
elettrizzata. Non sapevo che quel mondo mi avrebbe messo alla prova.
Non ho fatto imprese eroiche ma sono fiera del mio passo e
convinta della direzione che ho preso.
Tra affetti, il sapore di casa, luoghi tranquilli, abitudini
familiari, scoperti quasi a sorpresa
facevo fatica a pensare di lasiar tutto di nuovo ma sapevo essere la
cosa giusta per il mio futuro perché mi ha reso indipendente, lo avverto, e
camminando sola tra la gente non mi preoccupo più.
Tornata, ho pensato che In italiano non esistono due parole
per definire “casa” ma in inglese sì: “House” per indicare la semplice
struttura, senza nessun legame affettivo e “home” per la casa dove si vive, la
propria il luogo dove è crescuto il cuore. Mi son scoperta di avere, o sentire la mia “twice
home”, “twice friends” ma sempre una sola me, che vule imparare il doppio.
London
Italy
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